Note interne – Nomen est omen
Festival – l’arte incontra l’artigianato
Josef Hofer
responsabile di progetto, unità operativa HSL, Luterbach
Arnold AG ha collaborato con l’artista Pavel Schmidt per realizzare l’opera «Spannung hoch Lebensgefahr». Lo spirito di squadra dei partecipanti ha fatto emergere l’ispirazione della creazione artistica, dall’intuizione dell’artista all’oggetto finito della mostra.
Tutto è iniziato con un’idea del curatore Rolf Walker, che ha ispirato l’artista Pavel Schmidt e il nostro CEO Werner Sturm, portando al concepimento di questo progetto speciale. Per mesi Arnold AG ha cercato il materiale necessario, raccogliendolo diligentemente anche tra dotazioni scartate o in magazzino. Il materiale raccolto ha costituito la base per l’opera e allo stesso tempo, grazie al riutilizzo creativo, ha rappresentato un contributo per la protezione dell’ambiente. L’opera d’arte è stata creata passo dopo passo nella sede di Luterbach sotto la direzione artistica di Pavel Schmidt e ognuno ha potuto contribuire con le proprie idee, alimentando un vero spirito di squadra. Una bobina portacavi e un vecchio traliccio costituiscono le fondamenta e lo scheletro dell’opera d’arte. Aggiungendo traverse, un parafulmine, isolatori e altre attrezzature, il lavoro è continuato fino al suo completamento. Anche isolatori anteguerra hanno trovato una nuova collocazione.
Una volta completato il lavoro di giunzione, è arrivato il momento di smontare l’opera e di prepararla per il trasporto. Così con un mezzo a pianale ribassato la scultura è stata portata a Wangen an der Aare, per collocarla sopra una fontana nel cuore di un antico giardino del castello. Alla fine, con la sua altezza di quasi dieci metri e un peso di più di otto tonnellate, è stata issata con tutti i suoi isolatori e dispositivi fissati. Poi il lavoro ha ricevuto il tocco artistico finale e vari dettagli sono stati perfezionati. Le incertezze sulle date di esposizione a causa delle restrizioni per il Covid-19, così come gli appuntamenti continuamente cambiati per l’installazione nel parco del castello, hanno tenuto il team sulle spine fino alla fine. Il progetto alla fine è stato portato a termine con successo. Grazie a BKW l’opera in futuro sarà esposta e aperta ai visitatori nella sede di Luterbach. Ringraziamo tutti i partecipanti e gli sponsor per il loro eccezionale sostegno. Per il team è stato arricchente dare vita all’opera «Spannung hoch Lebensgefahr» («Attenzione: altamente elettrifica...nte») insieme all’artista e agli artigiani di Arnold. Riprendendo le parole di Glen Hoffherr: «Un’idea creativa è solo un’idea finché non segue un’azione. Devi agire o non sei creativo.»
Particolarmente interessante è anche quello che l’artista dice dell’opera, una vera scultura creata da un semplice schizzo.
spannung hoch lebensgefahr spannung hoch lebensgefahr, questo è il nome, che non ha alcun senso a prima vista. ma potrebbe anche essere una formula da un libro di fisica, il che non aiuta. è il titolo di una cosa grandiosa. è il titolo di una scultura, anche lei senza alcun senso a prima vista. quando diamo un’occhiata più da vicino, scorgiamo la correlazione con l’alta tensione e il pericolo di vita. e nella scultura riconosciamo tre elementi dominanti: un parafulmine, un traliccio e infine identifichiamo un rocchetto insolitamente grande, una bobina, come base. a un esame più attento scopriamo diversi isolatori. così entriamo in un qualche modo nel contesto delle linee ad alta tensione, o meglio del trasporto di energia. richiama alla mente l’energia in un luogo insolito; insolitamente assemblato; non funzionante, perché ha troppi isolatori; non in funzione, perché non c’è una linea, ovvero non ci sono cavi e non ci sono altri tralicci per portare le linee a distanza visibile. ci si chiede che cosa significhi. o lo accettiamo così come si presenta o cerchiamo di trovare un significato dietro la costruzione. questo significato non esiste razionalmente. ma esiste come significato artistico o anche solo come nonsenso. i componenti elencati al di là della funzione assegnata diventano metafore. ovvero diventano simboli per qualcosa che non vediamo e per qualcosa che nessun essere umano ha mai visto, ovvero l’elettricità. si tratta quindi di un tentativo di rendere visibile l’invisibile ricorrendo a elementi per la manipolazione della corrente, che noi identifichiamo chiaramente con l’elettricità. così i singoli componenti ma anche l’insieme diventano rappresentazioni dell’elettricità, dell’energia invisibile. come ulteriore indicazione della presenza di elettricità, una doppia spirale conduce dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto – questo ci ricorda la doppia elica del dna, il vettore delle informazioni genetiche, per lo più raffigurato in rosso/verde – e si illumina quando necessario. rimanendo nel linguaggio simbolico, troviamo anche accenni ai quattro elementi primari, che si condizionano reciprocamente in quanto parte di un tutto. si tratta di acqua-fuoco-terra-aria. possono essere visti come opposti o come interazione – sia fenomeniche sia teoriche. tutti i componenti della scultura erano in funzione e servivano alla linea elettrica. provengono dall’arsenale arnold/bkw. sono stati assemblati da specialisti arnold/bkw. ritornano ad arnold/bkw e rimangono come un monumento della loro esistenza storico-tecnica legata al tempo, da un lato. dall’altro, si tratta anche di un omaggio ai lavoratori e alla prestazione di lavoro in generale. grazie ad arnold/bkw per questa collaborazione unica nel suo genere di scienza, tecnologia, artigianato e arte – grazie. pavel schmidt 2020
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